venerdì, febbraio 08, 2008

..dal diario di una dodicenne


..continua la mia collaborazione con la scuola, sempre più mi accorgo di quanto questa esperienza mi arricchisca e favorisca lo sbocciare di nuovi approcci alla vita.

Se l'umiltà e l'attenzione ci assistono, mentre si crede di insegnare è quando si impara..


Grazie Giorgia, Simone.




SIMONE E IL SUO VIAGGIO IN ISLANDA

Oggi, sabato 17 novembre, è venuto a farci visita Simone, uno degli amici strampalati della nostra professoressa Balboni; infatti lui ha viaggiato in tutta l’Europa con la moto, dormendo in una tenda, da solo e in un posto freddo e isolato come l’Islanda. Alla nostra insegnante piace tantissimo viaggiare e per questo ci ha raccontato mille cose riguardo ai suoi viaggi e alle sue esperienze. Però è stato molto più emozionante sentirle raccontare da lui, un ragazzo sulla trentina, vestito alla buona e pronto a farci rivivere con entusiasmo le sue emozioni.
Era come una favola che ci veniva raccontata, mentre noi ammiravamo le meravigliose fotografie che, nel frattempo, scorrevano ad una ad una sul pannello. La cosa che mi ha molto colpita è stato il fatto che lui, nel traghetto, ha conosciuto una ragazza olandese, Corinne, con la quale, poi, ha proseguito tutto il viaggio, parlando in inglese. Questa è una cosa che noi, terrorizzati come siamo dalla delinquenza, non ci sogneremmo mai di fare, creandoci una valanga di problemi. Qualche volta, invece, bisognerebbe proprio mettersi alla prova, lasciarsi andare, perché, cosa fondamentale che Simone mi ha fatto capire, restando sempre legati alle dicerie e alle paure comuni, non si provano mai esperienze nuove, che fanno maturare e conoscere come sei veramente.
Un’altra cosa che mi ha colpita, è stato il suo spirito di osservazione , la sua voglia di conoscere, e la sua passione, per tutto quello che è scoperta. E pensare che lui a scuola non era bravo! Ha imparato tutto spostandosi e viaggiando di continuo.
Ci ha svelato molte curiosità riguardo all’Islanda, dove è stato per un mese intero; tra le tante cose ci ha detto che lì, a causa dei numerosi terremoti, ci sono pochissimi ponti e molti guadi, che non ha esitato ad attraversare in sella alla sua moto.
Al suono della campanella, che imponeva a Simone di andare, c’è stato un generale mormorio di delusione. Così, dopo averlo ringraziato, approfittando del fatto che non aveva terminato di mostrarci le foto, l’abbiamo l’ abbiamo invitato il sabato successivo.
In quell’occasione, però, per ringraziarlo della sua disponibilità, abbiamo preparato delle torte che gli sono state offerte al termine delle due ore trascorse insieme, e che poi abbiamo assaggiato assieme.
A me piace viaggiare, e giriamo spesso, io e i miei genitori, con il nostro camper, ma credo che partire da soli, senza sapere cosa ti aspetta o senza avere nessuno accanto su cui contare, o con cui poter condividere le proprie emozioni, sia un’esperienza che fa crescere interiormente e soprattutto ti educa a fidarsi di chi si incontra, a non pensare male di qualcuno solo giudicando dall’aspetto, a sentirti quello che sei veramente, senza dover rendere conto a nessuno. Tutto quello che il mondo oggi ci fa credere e pensare, induce a innescare un muro che ci separa, magari, dal meraviglioso, dal fantastico.
Questa è un’esperienza che mi ha fatto capire queste cose, e che mi ha fatto riflettere sul modo in cui oggi viviamo.
Credo proprio che, da grande, tenterò quest’avventura!