mercoledì, maggio 24, 2006

Tania

..il percorso di ritorno dal Caucaso all'Ucraina richiese più tempo del previsto a causa di un violento temporale che mi accompagnò per diverse centinaia di chilometri, fu per questo che arrivai a Piragovo -un piccolo villaggio pochi km a Sud di Kiev- in tarda serata. Vista l'ora decisi di rimandare la visita al giorno seguente pur sapendo di essere in notevole ritardo sulla tabella di marcia e che la decisione di prolungare la sosta di un giorno ancora mi sarebbe costata due giorni ininterrotti in sella per poter recuperare.
A volte le decisioni azzardate portano a pessimi risultati ma quella volta fui fortunato; il giorno dopo ebbi modo di conoscere Tania. La incontrai seduta a leggere su un banco della scuola che entrai per visitare. Quel giorno era li per aiutare la madre (..una persona molto vicina al direttore, e non mi volle dir di più!) nella gestione di quel quieto villaggio appollaiato su di una collina, diventato da un po di tempo a questa parte un Open Air Museum. Fui entusiasta di trovare dopo tanto tempo una persona che parlava inglese, ma fui ancora più sorpreso di scoprire dopo mezz'ora di conversazione che Tania parlava un'ottimo italiano! Bella e giovanissima, era studente di Architettura all'Università di Kiev e l'italiano lo aveva imparato per diletto e per amore di quel paese, l'Italia, che non aveva mai visitato ma che le sarebbe piaciuto un giorno conoscere. Quel che mi colpì di più in lei fu la profondità delle riflessioni di cui era capace, in occasione delle persone in generale mi disse; le persone è meglio sentirle che conoscerle, il cuore sa oggi quello che la mente potrà capire solo domani.
..rimasi impressionato da quella considerazione, fatta nella mia lingua, da una ragazza ucraina poco più che ventenne!
La visita a quel villaggio fatto di case chiese e mulini costruiti con legno e fango e con il tetto di canna, con le spiegazioni di Tania, divenne una lezione di cultura e umanità. Ci fermammo a lungo a chiacchierare con gli abitanti del posto, curiosi di questo strano ospite che arrivava dall'Italia in motocicletta. Mi chiedevano di intonare qualche canzone in italiano e in cambio offrivano fette di dolci meloni gialli che in quel periodo i loro orti adiacenti alle abitazioni offrivano in abbondanza.
Cantai per loro e fui ricompensato!

martedì, maggio 23, 2006

VI RACCONTO UNA STORIA

L'idea di esporre a delle scolaresche le foto dei miei viaggi me l'aveva data ancora qualche anno fa Tatiana, una ragazza brasiliana incontrata ad Ifrane in Marocco. Li per li non ci detti molto peso in quanto pensavo che magari l'idea potesse non essere apprezzata.
Poi, incitato anche da altri amici ho incominciato per scommessa, ho proseguito con enfasi ed ho concluso quasi commoso quando ho dovuto salutare al termine della rappresentazione i ragazzi della III° Media della Scuola "Galileo Galilei".
Grazie al preside che ha creduto a questa iniziativa e ad un'entusiasta insegnante di lettere che non si è lasciata sfuggire l'occasione, ho potuto così raccontare due dei miei viaggi effettuati coaudiuvato dalla proiezione delle foto scattate lungo il percorso.
Durata diverse settimane e senza la pretesa di insegnare niente a nessuno, è stata un'esperienza di notevole impatto per tutti poter raccontare -attraverso aneddoti ed esperienze di viaggio- la storia , la geografia e le culture dei paesi attraversati.
Da sempre ho pensato che se la storia è la commedia la geografia è il teatro entro il quale la commedia stessa si svolge e la cultura dei popoli ne è la trama.
Un grazie ai ragazzi che si sono fatti catturare dall'interesse e che spesso mi hanno spiazzato con domande intelligenti e disarmanti, e mi hanno fatto sentire uno di loro.
Un grazie di cuore all'insegnante che mi ha dato la possibilità di potermi esprimere e mi ha contagiato con il suo entusiasmo e la passione per il suo lavoro.
Un'abbraccio a tutti, Simone.

lunedì, maggio 08, 2006

..dal fango nasce il fior di loto


dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior

(F. De Andrè)